Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno messo insieme la più completa e straordinariamente colorata immagine dell'Universo conosciuto. L'immagine composita, chiamata Hubble Ultra Deep Field 2014, combina immagini separate scattate nel corso di un periodo di quasi un decennio, utilizzando l'Advanced Camera for Surveys di Hubble e la Wide Field Camera 3.
Gli scienziati hanno imparato molto sulla formazione delle stelle nel corso degli anni utilizzando i dati raccolti da strumenti potenti come Hubble, ma molti pezzi del puzzle erano mancanti. Varie informazioni erano state raccolte da galassie vicine utilizzando servizi come l'osservatorio Galaxy Evolution Explorer della NASA; ma anche le galassie più lontane, utilizzando le capacità a infrarossi di Hubble. A causa della notevole quantità di tempo che ci vuole alla luce per viaggiare a noi da queste galassie lontane, noi le osserviamo nei loro primi stadi primitivi.
Ma per quanto riguarda il periodo in mezzo? Questa informazione è fondamentale per comprendere la formazione stellare, ma gli scienziati sono sempre stati privi di questi dati. In particolare, cosa c'è tra 5 e 10 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra è un po' una scatola chiusa, che è in realtà quando si sono formate la maggior parte delle stelle nell'Universo.
Questo divario in informazione era dovuto al fatto che le più giovani e grandi stelle emettono luce UV e Hubble è stato in grado solo ora di raccogliere i dati usando la luce infrarossa visibile. Al fine di riempire gli spazi vuoti, i dati UV sono stati inseriti nell'Hubble Ultra Deep Field ( HUDF ) utilizzando l'Hubble Wide Field Camera 3.
"La mancanza di informazioni da luce ultravioletta ha fatto studiare galassie ma era come cercare di capire la storia delle famiglie senza conoscere i bambini delle elementari", ha detto il ricercatore principale Harry Teplitz di Caltech.
L'aggiunta di lunghezze d'onda ha permesso agli scienziati di dedurre dove nelle galassie si stavano formando stelle e dove si verificavano determinati eventi nelle galassie primitive. Questi dati possono poi essere utilizzati per estrapolare informazioni su come altre galassie, compresa la nostra Via Lattea, hanno potuto evolvere dai piccoli incontri primitivi di stelle ai grandi sistemi complessi che vediamo ora.
L'imponente immagine composita prodotta dalle informazioni contiene circa 10.000 galassie e risale ad appena pochi milioni di anni dopo il Big Bang.
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Fonte: IFLS
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