Si richiede in genere circa 65 milioni di anni per convertire il materiale vegetale in petrolio greggio, ma ora un nuovo processo ha ridotto drasticamente la quantità di tempo necessaria e può ottenere il risultato in circa un'ora. Questa operazione viene eseguita presso il Northwest Pacific National Laboratory (PNNL)[link], che è gestito dal Department of Energy. I risultati sono stati pubblicati in Algal Research[link]
Il processo inizia con un impasto di alghe e acqua. Sembra un po 'come zuppa di piselli ed ha una consistenza simile. L'impasto viene scaricato nel reattore che lo espone ad alti livelli di calore, fino a raggiungere 350°C (662 ° F) e pressioni fino a 3000 PSI. Questi parametri sono utilizzati per simulare la condizione di essere sotto la superficie terrestre per milioni di anni. Meno di un'ora dopo, le alghe sono state completamente trasformate in una miscela scura di petrolio greggio, acqua e sottoprodotti, che possono essere riciclati nel processo di fabbricazione..
Una volta che il greggio è stato isolato, il team può utilizzare le tecniche di raffinazione tradizionali per fare benzina, diesel e carburante per jet. I sottoprodotti sono per lo più potassio e azoto, che si fanno dirigere verso le prime parti del processo alimentando più alghe.
Le alghe sono state il centro di una fonte di biocarburante per molto tempo, ma il successo del PNNL deriva dalla loro capacità di semplificare l'operazione e utilizzare alghe bagnate, invece di incorrere nelle spese di dover asciugare le alghe prima. L'essiccazione delle alghe è costosa e può richiede tempo, eliminando così uno dei più grandi marchi di successo di questa tecnica. Inoltre, la creazione di sottoprodotti utili di acqua e fertilizzante permette alla squadra di riciclare quanto più materiale possibile, che sia riduce al minimo gli sprechi, sia riduce i costi dei materiali all'inizio e alla fine.
Mentre questo processo semplifica certamente il tradizionale processo di avere greggio trivellando nel terreno, è più costoso e attualmente meno efficiente rispetto ai metodi normali. Questo non è troppo sorprendente, dato che la maggior parte delle nuove tecnologie iniziano allo stesso modo. Al fine di cercare di ridurre i costi, questa tecnica è stata concessa in licenza ad una società di biocarburanti denominata Genifuel Corporation, nella speranza che essi costruiscano un impianto per produrre Biocrude su scala molto più grande.
Ecco il video:
Fonte: IFLS
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