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13 giugno 2014

Scienziati "pazzi" ricreano il virus pandemico che sterminò milioni di persone nel 1918



Bollati come "pazzi" da parte di esperti, un team internazionale di scienziati ha generato un virus influenzale con caratteristiche simili al virus dell'influenza pandemica del 1918 che uccise circa 50 milioni di persone. Questo nuovo studio controverso, che ha diviso la comunità scientifica, volto a indagare la possibilità di un virus influenzale pandemico emerge dai virus influenzali attualmente circolanti negli uccelli selvatici ed è stato pubblicato su Cell Host & Microbe.

Il virus che ha causato la pandemia influenzale del 1918 (H1N1), che rimane la più devastante epidemia di malattie ancora registrate, si dice abbia avuto origine aviaria, anche se qualche polemica circonda questo suggerimento. E' noto che gli uccelli selvatici sono in possesso di virus influenzali, alcuni dei quali potrebbero produrre proteine ​​virali con caratteristiche simili a quelle ritrovate nel virus del passato. È quindi possibile che questi virus naturalmente circolanti potrebbero determinare l'insorgenza di virus pandemici simili, ma le probabilità rimangono sconosciute.

Al fine di valutare il rischio che ciò accada, un team internazionale di ricercatori guidati da Yoshihiro Kawaoka della University of Wisconsin-Madison ha identificato otto geni che producono le proteine ​​che sono molto simili alle proteine ​​prodotte dal virus del 1918.

Il team ha poi utilizzato una tecnica chiamata genetica inversa per generare un virus influenzale che contiene questi otto segmenti virali e ha valutato la sua patogenicità. Il virus, che condivide il 97%  di aminoacidi (i mattoni delle proteine), somiglia al virus della pandemia influenzale 1918 e ha avuto un patogenicità intermedia; è più patogeno dei virus dell'influenza aviaria "autentici" che circolano, ma meno patogeno del ceppo del 1918 sui furetti. Questi sono usati per studiare l'infezione da virus influenzale perché presentano sintomi simili agli esseri umani infettati.

Gli scienziati hanno poi studiato il numero di modifiche che sarebbero richieste al virus per diventare trasmissibile come quello del 1918. Essi hanno scoperto che 7 semplici mutazioni in 3 geni hanno determinato un virus con efficienza di trasmissione simile al virus del 1918. Secondo Kawaoka, questi dati suggeriscono che esistono gli ingredienti genetici in natura per un virus potenzialmente pandemico e possono combinarsi per formare un virus.

"Il punto di questo studio era di valutare il rischio dei virus aviari attualmente in circolazione in natura", ha detto Kawaoka in una notizia release. Inoltre, Kawaoka ha spiegato che studi come questo aiuteranno gli scienziati ad inventare strategie per contrastare i virus pandemici.

"Il lavoro che stanno facendo è assolutamente folle. Il tutto è estremamente pericoloso", ha detto Lord May, ex presidente della Royal Society. "Sì, c'è il pericolo, ma non è derivante dai virus là fuori negli animali, è derivante dai laboratori di persone grossolanamente ambiziose."

Marc Lipsitch, professore di epidemiologia presso la Harvard School of Public Health ha anche espresso preoccupazione: "Sono preoccupato che questo segnali una crescente tendenza a rendere trasmissibili nuovi virus, volenti o nolenti, senza una forte motivazione di salute pubblica. Questa è un'attività rischiosa, anche nei laboratori più sicuri. Gli scienziati non devono assumere tali rischi senza una forte evidenza che il loro lavoro potrebbe salvare delle vite, che questo documento non fornisce". Egli sostiene inoltre che le probabilità che un virus presente in natura simile a quello creato emerga oggigiorno siano remote.

Ma Kawaoka difende il suo lavoro e dice che gli altri sottovalutano l'importanza di studi come questo, che potrebbero eventualmente aiutare gli scienziati a identificare in modo affidabile i virus con funzionalità pandemica.

Fonte: IFLS

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